Una favoletta per dormire sereni...
Avete mai pensato di non essere soli... alzarsi la mattina e pensare che si va a fare tutto da soli dopo un pò diventa pesante... credete in angeli e fate?
La figura dell'angelo custode è sempre presente nella fantasia di tutti i bambini come quella della fata che quando c'e' un problema ti aiuta o che, almeno, fa in modo che le cose non vadano malissimo...
Nella fantasia comune sono figure che non integiscono direttamente con noi, ma che lavorano 'sottobanco', senza farsi notare e quindi senza chiedere nulla in cambio. Sarebbe bellissimo sapere che qualcuno ci sta al lato e si preoccupa di noi... ci pone la mano invisibile sulla spalla per darci conforto quando tutto va male e nei successi ci lascia credere che abbiamo fatto tutto da soli... Non ha manie di protagonismo... Il nostro sorriso è per lui ricompensa sufficiente!
Ma i bambini quando smettono di credere agli angeli custodi e alle fate? Quando smettono di credere che c'e' qualcuno nell'ombra che li può aiutare? Quando iniziamo a pensare di essere soli in questo mondo? Non lo so, ma sicuramente troppo presto e troppo precipitosamente... Sapete perchè nessuno crede agli angeli e alle fate? Perchè non vogliono nulla in cambio... cavolo e quindi ci vorranno sicuramente fregare... quando qualcosa è gratis è una fregatura... E' vero questo rende più difficile vederli, ma con uno sforzo, guardando il mondo in modo differente e avendo fiducia si possono vedere! Certi giorni io li vedo e certi altri non riesco... ma non sono loro che non ci sono, sono io che non sono capace di vederli. Mi arrabatto pensado che sono solo...
Mi viene in mente un racconto che ho letto su un deplian della Chiesa del Policlino... naturalmente in quel contesto era riferito a Dio, ma si può generlizzare:
'Un uomo parla con Dio al momento della sua morte e guardando la sua vita, che e' rappresentata come un cammino in un deserto, gli fa notare che nei suoi momenti più duri le orme sulla sabbia non erano più 4, le sue e quelle del signore che gli camminava al fianco, ma solo 2 e gli dice: 'Signore vedi nei momenti più duri della mia vita mi hai abbandonato, camminavo solo!'. E Lui gli risponde:' Non camminavi solo, ti tenevo in braccio...'.
Questa storia mi è rimasta impressa e ricordo perfettamente il momento in cui l'ho letta per la prima volta... Nell'atrio del Policlinico e ricordo anche con chi ero(E.P.:indovina chi?).
E' molto bella e, in un ottica più generale, può essere apprezzata anche dai non cristiani. Tutti noi abbiamo nei momenti tristi in cui ci sentiamo soli, ma non riusciamo a vedere i nostri angeli... Dedicato a una famiglia catalana che sempre mi sta vicino e che quando sono in difficoltà mi prende in braccio!
Notte e cercate di vedere il vostro angelo...
La figura dell'angelo custode è sempre presente nella fantasia di tutti i bambini come quella della fata che quando c'e' un problema ti aiuta o che, almeno, fa in modo che le cose non vadano malissimo...
Nella fantasia comune sono figure che non integiscono direttamente con noi, ma che lavorano 'sottobanco', senza farsi notare e quindi senza chiedere nulla in cambio. Sarebbe bellissimo sapere che qualcuno ci sta al lato e si preoccupa di noi... ci pone la mano invisibile sulla spalla per darci conforto quando tutto va male e nei successi ci lascia credere che abbiamo fatto tutto da soli... Non ha manie di protagonismo... Il nostro sorriso è per lui ricompensa sufficiente!
Ma i bambini quando smettono di credere agli angeli custodi e alle fate? Quando smettono di credere che c'e' qualcuno nell'ombra che li può aiutare? Quando iniziamo a pensare di essere soli in questo mondo? Non lo so, ma sicuramente troppo presto e troppo precipitosamente... Sapete perchè nessuno crede agli angeli e alle fate? Perchè non vogliono nulla in cambio... cavolo e quindi ci vorranno sicuramente fregare... quando qualcosa è gratis è una fregatura... E' vero questo rende più difficile vederli, ma con uno sforzo, guardando il mondo in modo differente e avendo fiducia si possono vedere! Certi giorni io li vedo e certi altri non riesco... ma non sono loro che non ci sono, sono io che non sono capace di vederli. Mi arrabatto pensado che sono solo...
Mi viene in mente un racconto che ho letto su un deplian della Chiesa del Policlino... naturalmente in quel contesto era riferito a Dio, ma si può generlizzare:
'Un uomo parla con Dio al momento della sua morte e guardando la sua vita, che e' rappresentata come un cammino in un deserto, gli fa notare che nei suoi momenti più duri le orme sulla sabbia non erano più 4, le sue e quelle del signore che gli camminava al fianco, ma solo 2 e gli dice: 'Signore vedi nei momenti più duri della mia vita mi hai abbandonato, camminavo solo!'. E Lui gli risponde:' Non camminavi solo, ti tenevo in braccio...'.
Questa storia mi è rimasta impressa e ricordo perfettamente il momento in cui l'ho letta per la prima volta... Nell'atrio del Policlinico e ricordo anche con chi ero(E.P.:indovina chi?).
E' molto bella e, in un ottica più generale, può essere apprezzata anche dai non cristiani. Tutti noi abbiamo nei momenti tristi in cui ci sentiamo soli, ma non riusciamo a vedere i nostri angeli... Dedicato a una famiglia catalana che sempre mi sta vicino e che quando sono in difficoltà mi prende in braccio!
Notte e cercate di vedere il vostro angelo...
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